Denominazione di movimenti ereticali sorti nel XIII sec. e diffusisi nel Nord
Europa, nella Svizzera e in Italia. Sostenevano che l'uomo può essere
talmente unito a Dio che, sebbene le sue azioni possano sembrare colpevoli, non
è soggetto al peccato. Queste affermazioni erano accompagnate dal noto
pensiero di San Paolo:
Ubi spiritus, ibi libertas. La dottrina fu diffusa
in Italia nel Trecento: essa fiorì in Umbria ad opera del frate
Bentivenga da Gubbio e venne denunciata nel 1307 al cardinale Napoleone Orsini.